(Maria Santissima) 25 – Li conoscerete dai loro frutti

Poiché doveva avvenire che la Vergine Madre di Dio nascesse da Anna, la natura non osò precedere il germe della grazia; ma rimase senza il proprio frutto perché la grazia producesse il suo.

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Doveva nascere infatti quella primogenita dalla quale sarebbe nato il primogenito di ogni creatura «nel quale tutte le cose sussistono» (Col 1, 17).

O felice coppia, Gioacchino ed Anna!

A voi è debitrice ogni creatura, perché per voi la creatura ha offerto al Creatore il dono più gradito, ossia quella casta madre, che sola era degna del creatore.

Rallègrati Anna, «sterile che non hai partorito, prorompi in grida di giubilo e di gioia, tu che non hai provato i dolori» (Is 54, 1).

Esulta, o Gioacchino, poiché dalla tua figlia è nato per noi un bimbo, ci è stato dato un figlio, e il suo nome sarà Angelo di grande consiglio, di salvezza per tutto il mondo, Dio forte (cfr. Is 9, 6).

Questo bambino è Dio.

O Giacchino ed Anna, coppia beata, veramente senza macchia!

Dal frutto del vostro seno voi siete conosciuti, come una volta disse il Signore:

«Li conoscerete dai loro frutti» (Mt 7, 16).

Voi informaste la condotta della vostra vita in modo gradito a Dio e degno di colei che da voi nacque.

Infatti nella vostra casta e santa convivenza avete dato la vita a quella perla di verginità che fu vergine prima del parto, nel parto e dopo il parto.

Quella, dico, che sola doveva conservare sempre la verginità e della mente e dell’anima e del corpo.

O Giachino ed Anna, coppia castissima!

Voi, conservando la castità prescritta dalla legge naturale, avete conseguito, per divina virtù, ciò che supera la natura: avete donato al mondo la madre di Dio che non conobbe uomo.

Voi, conducendo una vita pia e santa nella condizione umana, avete dato alla luce una figlia più grande degli angeli ed ora regina degli angeli stessi.

O vergine bellissima e dolcissima!

O figlia di Adamo e Madre di Dio.

Beato il seno, che ti ha dato la vita!

Beate le braccia che ti strinsero e le labbra che ti impressero casti baci, quelle dei tuoi soli genitori, cosicché tu conservassi in tutto la verginità!

«Acclami al Signore tutta la terra, gridate, esultate con canti di gioia» (Sal 97, 4).

Alzate la vostra voce, gridate, non temete.

Dai «Discorsi» di san Giovanni Damasceno, vescovo (Disc. 6, per la Natività della B. V. Maria 2. 4. 5. 6; PG 96, 663. 667.670)

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5:

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 

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… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).