(Memoriali) 12 – Rivelazioni e meditazioni da 1.001 a 1.100

Sono versetti e frasi che mi hanno colpito nelle letture sulla Sacra Bibbia Cattolica, o che le ho sentite interiormente … 

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1.100 Dov’è il cuore dell’uomo ivi è anche il suo tesoro (Sant’Ambrogio).

1.099 Non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato (Mt 23,10-12).

1.098 Il Signore ci ha voluto come luce per le nazioni per farci portare la salvezza ai confini del mondo.

1.097 Il giusto, che serve il Signore, giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità. 

1.096 Il Signore insegna il senno e la saggezza e ci dà l’intelligenza per osservare la sua legge.

1.095 Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà (Giacomo).

1.094 Purificate le vostre mani, o peccatori, e santificate i vostri cuori, o irresoluti (Giacomo).

1.093 Avvicinatevi a Dio e egli si avvicinerà a voi (Giacomo).

1.092 Sottomettetevi a Dio, resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi ( Giacomo).

1.091 Il vero timore del Signore: Da questi si comprende l’essenza e la perfezione del timor di Dio come sappiamo da quanto è detto nei Proverbi di Salomone:

«Se appunto invocherai l’intelligenza e chiamerai la saggezza, se la ricercherai come l’argento e per essa scaverai come per i tesori, allora comprenderai il timore del Signore» (Pro 2, 3-4).

Vediamo da ciò per quanti gradi si arriva al timore di Dio.

Anzitutto, chiesto il dono della sapienza si deve affidare tutto il compito dell’approfondimento al dono dell’intelletto, con il quale ricercare e investigare la sapienza.

Solo allora si potrà comprendere il timore del Signore.

Infatti il timore è considerato come la paura che ha l’umana debolezza quando teme di soffrire ciò che non vorrebbe gli accadesse.

Tale genere di timore si desta in noi con il rimorso della colpa, di fronte al diritto del più potente, o all’attacco del più forte, a causa di una malattia, per l’incontro con una bestia feroce o, infine, per la sofferenza di qualsiasi male.

Non è questo il timore che qui si insegna, perché esso deriva dalla debolezza naturale.

Questo genere di timore non sta nello spavento naturale e spontaneo, ma in una realtà che viene comunicata come una dottrina.

Non promana dalla trepidazione della natura, ma lo si comincia ad apprendere con l’osservanza dei comandamenti, con le opere di una vita innocente, e con la conoscenza della verità.

Per conto nostro il timore di Dio è tutto nell’amore, e l’amore perfetto perfeziona questo timore.

Ascoltiamo dunque la Scrittura che dice:

«Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l’ami e serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima, che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti do per il tuo bene?» (Dt 10, 12).

1.090 Sono io il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto; apri la tua bocca, la voglio riempire.

Ma il mio popolo non ha ascoltato la tua voce, Israele non mi ha obbedito.

L’ho abbandonato alla durezza del suo cuore, che seguisse il propri consiglio.

Se il mio popolo mi ascoltasse, se Israele camminasse per le mie vie!

Subito piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari porterei la mia mano.

I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi e la loro sorte sarebbe segnata per sempre; li nutrirei con fior di frumento, li sazierei con miele di roccia 

1.089 Una parola ho detto, due ne ho udite: il potere appartiene a Dio, tua, Signore, è la grazia; secondo le sue opere tu ripaghi ogni uomo (Dal Salmo 61).

1.088 Non confidate nella violenza, non illudetevi della rapina; alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore (Dal Salmo 61).

1.087 Figlio nella vita godevi i tuoi beni, mentre Lazzaro soffriva: ora lui è nella gioia e tu nei tormenti.

1.086 Fate tutto senza mormorazioni e senza critiche, perché siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo (Dalla lettera ai Filippesi).

1.085 Attendete alla vostra salvezza con timore e tremore.

E Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo i suoi benevoli disegni (Dalla lettera ai Filippesi).

1.084 Non prevarrà l’uomo malgrado la sua forza (Da 1 Sam).

1.083 Il Signore fa morire e fa vivere, scendere agli inferi e risalire.

Il Signore rende povero e arricchisce, abbassa ed esalta. Solleva dalla polvere il misero, innalza il povero dalle immondizie, per farli sedere con i capi del popolo, e assegnare loro un seggio di gloria.

Perché al Signore appartengono i cardini della terra e su di essi fa poggiare il mondo (Da 1 Sam).

1.082 Non moltiplicate i discorsi superbi, dalla vostra bocca non esca arroganza; perché il Signore è il Dio che sa tutto e le sue opere sono rette (Da 1 Sam).

1.081 Se vedi un uomo arricchirsi, non temere, se aumenta la gloria della sua casa.

Quando muore, con sé non porta nulla, né scende con lui la sua gloria.

Nella sua vita si diceva fortunato:

” ti loderanno perché ti sei procurato del bene”.

Andrà con la generazione dei suoi padri che non vedranno mai più la luce.

L’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono (Dal Salmo 48). 

1.080 Questa è la sorte di confida in se stesso, l’avvenire di chi si compiace nelle sue parole.

Come pecore sono avviate agli inferi, sarà loro sorte la morte; scenderanno a precipizio nel sepolcro, svanirà ogni loro parvenza: gli inferi saranno la loro dimora (Dal Salmo 48).

1.079 Vanità delle ricchezze.

Difficilmente un ricco entra nel regno dei cieli (Mt 19,23)

1.078 Sono stato crocifisso con Cristo, non più io che vivo ma Cristo vive in me.

Io vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e a dato se stesso per me.  

1.077 Cristo, crocifiggendo la nostra debolezza sulla croce, in cui, come dice l’Apostolo, “il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui” (Rm 6,6) gridò con la voce della nostra stessa umanità:

“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Sal 22,1)

1.076 Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato (Mt 23,11).

1.075 Uno solo è il vostro maestro, che è nel cielo: Cristo Signore.

1.074 Beato l’uomo che ha cura del debole, il Signore veglia su di lui.

1.073 Da chi ti chiede non distogliere lo sguardo, non offrire a nessuno l’occasione di maledirti (Siracide).

1.072 Non respingere la supplica di un povero, non distogliere lo sguardo dall’indigente (Siracide).

1.071 Non turbare un cuore esasperato, non negare un dono al bisognoso (Siracide). 

1.070 Non rattristare un affamato, non esasperare un uomo già in difficoltà (Siracide).

1.069 Figlio mio non rifiutare il sostentamento al povero, non essere insensibile allo sguardo dei bisognosi (Siracide).

1.068 Non condannate e non sarete condannati, dice il Signore; come giudicate così sarete giudicati.

1.067 Esortatevi, piuttosto a vicenda ogni giorno finché dura quest’oggi, perché nessuno si indurisca sedotto dal peccato (Ebrei).

1.066 Fammi giustizia, o Dio, difendi la mia causa contro gente spietata; liberami dall’uomo iniquo e fallace (Dal Salmo 42).

1.065 Gli idoli delle genti sono argento e oro, opera delle mani dell’uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano.

Hanno mani e non palpano, hanno piedi e non camminano; dalla gola non emettono suoni. Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confidano (Salmo 113 B).

1.064 Il Signore ci ordina la penitenza del corpo come medicina dell’anima e che ci asteniamo da ogni peccato per avere la forza di osservare i Comandamenti del suo amore.

1.063 Il Signore ci rivela tutte le cose autentiche create.

1.062 Amate e perdonate come il Padre vostro, dice il Signore.

1.061 Chi dà al povero non soffre indigenza e soccorre Cristo.

1.060 Il timore di Dio conduce alla vita e chi ne è pieno riposerà non visitato dalla sventura (Proverbi).

1.059 Il pregio dell’uomo è la sua bontà, meglio un povero che un bugiardo (Proverbi).

1.058 Molte sono le idee nella mente dell’uomo, ma solo il disegno del Signore resta saldo (Proverbi).

1.057 Ascolta il consiglio e accetta la correzione, per essere saggio in avvenire (Proverbi).

1.056 Chi fa la carità al povero fa un prestito al Signore che gli ripagherà la buona azione (Proverbi).

1.055 Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano.

E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione (Ef 4,29-30).

1.054 Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensieri e d’intenti (1° Lettera ai Corinzi).

1.053 Questo è il mio Comandamento:

che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati (Gv 15,12)

1.052 Forte è l’amore del Signore per noi e la sua fedeltà dura in eterno (Salmo 116).

1.051 A tradimento mi assediano i miei persecutori, sono lontani dalla tua legge (Salmo 118).

1.050 Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia; Signore fammi vivere secondo il tuo giudizio (Salmo 118).

1.049 In questo consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi Comandamenti (1 Gv 5,3)

1.048 Ti farò saggio, t’indicherò la via da seguire; con gli occhi su di te ti darò consiglio (Salmo 31).

1.047 Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato e su di me non hai lasciato esultare i nemici. Signore Dio mio, a te ho gridato e tu mi hai guarito. Signore mi hai fatto risalire dagli inferi, mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba ( Salmo 29).

1.046 Chi non fa danno al suo prossimo, resterà saldo per sempre: abiterà nel santo monte del Signore.

1.045 Chi parla lealmente abiterà nel santo monte del Signore.

1.044 Pregate per i vostri nemici, e sarete figli del Padre che è nei cieli.

1.043 Non volere in nessun modo ricorrere alla menzogna, perché le sue conseguenze non sono buone (Siracide).

1.042 Non fabbricare menzogne contro tuo fratello e neppure qualcosa di simile contro l’amico (Siracide).

1.041 Non deridere un uomo dall’animo amareggiato, poiché c’è chi umilia e chi innalza (Siracide). 

1.040 Non mancar di fiducia nella tua preghiera e non trascurare di fare l’elemosina (Siracide).

1.039 Figlio, non ti impigliare due volte nel peccato, perché neppure di uno resterai impunito (Siracide). 

1.038 Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi (San Paolo). 

1.037 Non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili (San Paolo).

1.036 Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri (San Paolo).

1.035 Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto (San Paolo).

1.034 Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite (San Paolo).

1.033 Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità (San Paolo).

1.032 Se vuoi che la tua offerta sia gradita al Signore, riconciliati con il tuo fratello e vivi in pace con lui. Chi ama il fratello rimane nella luce.

1.031 Il pungiglione della morte è il peccato ( 1° Corinzi).

1.030 All’interno dell’uomo molti elementi si contrastano a vicenda.

Da una parte, infatti, come creatura, esperimenta in mille modi i suoi limiti; dall’altra parte si accorge di essere senza confini nelle sue aspirazioni e chiamato a una vita superiore.

Sollecitato da molte attrattive, è costretto a sceglierne qualcuna e a rinunziare alle altre.

Inoltre, debole e peccatore, non di rado fa quello che non vorrebbe e non fa quello che vorrebbe.

Per cui soffre in se stesso una divisione, dalla quale provengono anche tante e così gravi discordie nella società (Gaudium et spes). 

1.029 Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano.

Se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete?

Siate dunque perfetti come perfetto è il Padre vostro nei cieli(Matteo).

1.028 Se l’uomo vuol amare se stesso di amore autentico, non si lasci corrompere da nessun piacere della carne (Sant’Elredo). 

1.027 Non c’è niente che ci spinga ad amare i nemici, cosa in cui consiste la perfezione dell’amore fraterno (Sant’Elredo).

1.026 Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore (Matteo 5,28).

1.025 Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto a giudizio (Matteo 5,22).

1.024 Il Signore ci dà l’intelligenza per osservare la sua legge.

1.023 Non esaltarti per non cadere e per non attirarti il disonore; il Signore svelerà i tuoi segreti e ti umilierà davanti all’assemblea, perché non hai ricercato il timore del Signore e il tuo cuore è pieno di inganni (Siracide). 

1.022 Non essere finto davanti agli uomini e controlla le tue parole (Siracide).

1.021 Il timore del Signore è sapienza e istruzione, si compiace della fiducia e della mansuetudine. Non essere disobbediente al timore del Signore e non avvicinarti ad esso con doppiezza di cuore (Siracide).

1.020 Se desideri la sapienza osserva i Comandamenti; allora il Signore te la concederà (Siracide).

1.019 La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo: siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore (San Paolo).

1.018 Se voi, che siete cattivi, date cose buone ai figli, quanto più il Padre vostro a quelli che lo invocano. 

1.017 Il timore di Dio è una scuola di sapienza, prima della gloria c’è l’umiltà, nulla manca a colui che teme Dio (Proverbi).

1.016 Chi rifiuta la correzione disprezza se stesso, chi ascolta il rimprovero acquista senno (Proverbi).

1.015 L’orecchio che ascolta un rimprovero salutare avrà la dimora in mezzo ai saggi (Proverbi).

1.014 Uno sguardo luminoso allieta il cuore; una notizia lieta rianima le ossa (Proverbi).

1.013 Mortifichiamo il corpo con l’astinenza e rinnoviamolo nello spirito con il frutto delle buone opere.

1.012 Non invidiare l’uomo violento e non imitare affatto la sua condotta, perché il Signore ha in abominio il malvagio, mentre la sua amicizia è per i giusti e veglia su di loro (Proverbi).

1.011 Non litigare senza motivo con nessuno, se non ti ha fatto nulla di male (Proverbi).

1.010 Non tramare il male contro il tuo prossimo mentre egli dimora fiducioso presso di te (Proverbi). 

1.009 Non negare un beneficio a chi ne ha bisogno, se è in tuo potere il farlo. Non dire al tuo prossimo: “Va’, ripassa, te lo darò domani”, se tu hai ciò che ti chiede (Proverbi). 

1.008 Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? La fede, se non ha le opere, è morta in se stessa. Mostrami la tua fede senza opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede (Gc 2,14.17.18b).

1.007 Questo è il Signore nostro Dio in eterno, sempre: egli è colui che ci guida (Salmo 47).

1.006 Cristo stesso ci eorta con queste parole:”Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanti sono pochi quelli che la trovano” (Mt 7,13-14).

1.005 Tenere la nostra anima da tutto ciò che potrebbe contaminarla (San Cirillo di Alessandria).

1.004 Guardatevi del lievito degli scribi e dei farisei (Mt 16,6).

1.003 Nelle Sacre Scritture il lievito è sempre stato inteso come simbolo dell’iniquità e del peccato (San Cirillo di Alessandria). 

1.002 Siamo chiamati alla Santità mediante la fede (San Cirillo di Alessandria).

1.001 Scriverò la mia legge non su tavole di pietra, ma su tavole di carne, nei vostri cuori, non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente (Ebrei).

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5: Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 

… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).