(Cristianesimo cattolico)* 03 – I pastori che pascono se stessi

Vediamo che cosa dice la parola di Dio, che non adula nessuno, ai pastori attenti a pascere piuttosto se stessi che non le pecore:

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il pensiero cristiano: Domenica 4^ di Pasqua 11-mag-2014 (Angelus 192)

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«Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge.

Non avete reso la forza alle pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse.

Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza.

Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di bestie selvatiche: sono sbandate» (Ez 34, 3-5).

Ai pastori, che pascono se stessi invece del gregge, si muove rimprovero per ciò che pretendono e per ciò che trascurano.

Che cosa pretendono dunque?

«Voi vi nutrite di latte e vi coprite di lana».

L’Apostolo si domanda:

«Chi pianta una vigna senza mangiarne il frutto?

O chi fa pascolare un gregge senza cibarsi del latte del gregge?» (1 Cor 9, 7).

Vediamo dunque che per latte del gregge si intende tutto ciò che il popolo di Dio offre ai suoi capi per procurare loro il vitto temporale.

Infatti di questo intendeva parlare l’Apostolo con le parole che ho citato.

In verità l’Apostolo, quantunque avesse preferito mantenersi con il lavoro delle proprie mani e non cercasse il latte delle pecore, tuttavia rivendicò il diritto di prendere il latte, perché il Signore aveva disposto che coloro che annunziano il Vangelo vivessero del Vangelo (cfr. 1 Cor 9, 14).

Ed in proposito affermò che gli altri apostoli, suoi colleghi, avevano fatto valere questo diritto, certo legittimo, non abusivo.

Egli andò oltre, rinunziando anche a quello che gli era dovuto.

Con ciò non è detto che gli altri abbiano preteso una cosa indebita, ma semplicemente che egli volle fare più di quanto era strettamente richiesto.

Forse colui che condusse all’albergo il ferito e disse:

«Ciò che spenderai in più te lo rifonderò al mio ritorno» (Lc 10, 35),

voleva indicare proprio questo comportamento dell’Apostolo.

Che diremo dei pastori che non esigono latte dal gregge?

Che sono più generosi degli altri o meglio che esercitano più largamente degli altri la generosità pastorale.

Lo possono fare, e lo fanno.

Si lodino pure costoro, tuttavia non si condannino gli altri.

Infatti lo stesso Apostolo non andava in cerca di donativi, e tuttavia voleva che i fedeli fossero operosi e produttivi e ricchi di frutti.

(Sant’Agostino vescovo e dottore della Chiesa).

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5:

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.

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… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.