(Quaresima) 14 – Triduo Pasquale, Giovedì Santo: la lavanda dei piedi.

Cos’è il Triduo Pasquale?

Il Triduo Pasquale, ricco di riti e celebrazioni, costituisce per i cristiani il cuore della liturgia in quanto memoriale dell’essenza della fede in Gesù Cristo morto e risorto.

Con il termine “triduo pasquale” si fa riferimento ai tre giorni precedenti la Domenica di Pasqua, nei quali si fa memoriale della passione e morte di Cristo, prima della Risurrezione nel giorno di Pasqua.

Secondo il Rito Cattolico Romano il Triduo ha inizio con i Vespri del Giovedì Santo e la celebrazione della “Cena del Signore” e si conclude con i Vespri del giorno di Pasqua.

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Le celebrazioni principali sono:

* La Messa vespertina (Cena del Signore) il Giovedì Santo;
* L’Azione liturgica il Venerdì Santo;
* La Veglia Pasquale nella notte del Sabato Santo;
* La Celebrazione della Pasqua nella giornata della Domenica.

Il Giovedì Santo inizia con la Messa del Crisma, celebrazione che si svolge al mattino e che, soprattutto per i sacerdoti, riveste una importanza notevole.

Infatti, durante questa celebrazione non vengono solo benedetti gli oli santi, ma vengono anche rinnovate le promesse sacerdotali.

Ogni Vescovo presiede questa celebrazione nella propria cattedrale, cui sono invitati a partecipare tutti i presbiteri.

Nel pomeriggio del Giovedì Santo, con la Messa vespertina

“nella Cena del Signore”,

iniziano ufficialmente i riti del Triduo Pasquale.

Durante questa liturgia si compie il tradizionale rito della

“lavanda dei piedi“,

ricordando appunto l’ultima cena di Gesù e, soprattutto, l’istituzione dell’Eucaristia.

Il Venerdì Santo, giorno in cui si ricorda la crocifissione, morte e deposizione di Gesù, si svolge una

“azione liturgica” e l’adorazione della Croce.

In questo giorno e nel giorno seguente (Sabato Santo), la Chiesa, per antichissima tradizione, non celebra l’Eucaristia.

Nelle ore pomeridiane ha luogo la

celebrazione della Passione del Signore.

Si commemorano insieme i due aspetti del mistero della croce:

la sofferenza che prepara la gioia di Pasqua,

l’umiliazione e la vergogna di Gesù da cui sorge la sua glorificazione.

Alla sera del Venerdì Santo si celebra tradizionalmente la Via Crucis.

Per i Cattolici il Venerdì Santo è giorno di penitenza, digiuno e astinenza.

Il Sabato Santo è un giorno “a-liturgico“, cioè privo di liturgie.

Non si compie nessuna celebrazione, se non alla sera la grande veglia pasquale, che S. Agostino definiva

“la madre di tutte le Veglie“.

La Chiesa cattolica invita tutti i fedeli a partecipare, se possono, alle celebrazioni principali del Triduo Pasquale, cioè la Messa vespertina “in Cena Domini” il Giovedì Santo, l’Azione liturgica in chiesa il Venerdì Santo, la Veglia Pasquale il Sabato Santo, la Messa della Domenica di Risurrezione, poichè queste celebrazioni sono il nucleo più profondo della liturgia della Chiesa, e perciò sono più importanti delle altre devozioni che pure si accompagnano alla liturgia in questi giorni, come le processioni e le Via Crucis.

E’ nei giorni del Triduo che è racchiuso il cuore e l’essenza di tutta la fede Cristiana.

E’ nelle celebrazioni di questi misteri la radice della fede in Gesù Cristo, che è morto e risorto per la salvezza dell’umanità.

Caratteristica delle celebrazioni del Triduo è che sono organizzate come un’unica liturgia; infatti la Messa in Coena Domini non termina con l’ite missa est (”la Messa è finita”), bensì in silenzio;

l’azione liturgica del venerdì non comincia con l’usuale saluto e con il Segno della Croce e termina anch’essa senza saluto, in silenzio;

infine la solenne veglia comincia in silenzio e termina finalmente con il saluto finale.

Il Triduo Pasquale costituisce pertanto un’unica solennità, la più importante di tutto l’Anno liturgico cattolico; dal Gloria della messa del Giovedì a quello della Veglia le campane devono stare in liturgico silenzio; anticamente anche gli strumenti musicali dovevano tacere il Venerdì e il Sabato Santo, fino alla Veglia Pasquale, per meglio esprimere il senso penitenziale proprio di questi giorni; per questo molte composizioni di autori antichi per il Venerdì Santo furono scritte per solo coro.

Oggi tuttavia è permesso l’uso degli strumenti musicali durante le celebrazioni di queste giornate, anche se solo per sostenere il canto

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23) Video – Il rito della lavanda dei piedi – clicca qui 

22) Video – Giovedì Santo, catechesi di Fernando Armellini – clicca qui 

21) Video – Papa Francesco lava i piedi ai detenuti pentiti di mafia in carcere – clicca qui 

20) Video – Inno per il Giovedì Santo – clicca qui 

19) Video – Il Giovedì Santo (Giuseppe Busani) – clicca qui 

18) Video – Canto Adorazione per il Giovedì Santo: dove due o tre – clicca qui 

17) Video – Lavanda dei piedi: potranno essere scelta anche le donne – clicca qui 

16) Rimanete nel mio amore – clicca qui 

15) Video – La sera del Giovedì Santo a Gerusalemme – clicca qui  

14) Video – Lavanda dei piedi e Adorazione, omelia di Benedetto XVI – clicca qui 

13) Video – Lavò loro i piedi – clicca qui 

12) Video – La lavanda dei piedi (Rosanna Passalupi) – clicca qui 

11) Video – Lavanda dei piedi – clicca qui 

10) Video – Tremolada: la lavanda dei piedi è segno di servizio – clicca qui 

09) Video – Preparazione alla Pasqua: Giovedì Santo l’ultima cena, il menestrello sognatore – clicca qui 

08) Video – Papa Francesco, lavanda dei piedi – clicca qui 

07) Video – Messa in Coena Domini: omelia di monsignor Leuzzi e lavanda dei piedi – clicca qui  

06) Video – Messa in Cena Domini e lavanda dei piedi – clicca qui 

05) Video – Giovedì Santo … – clicca qui 

04) Video – Le mani di Gesù e i piedi dei discepoli – clicca qui 

03) Video – Gesù lava i piedi ai suoi discepoli – clicca qui 

02) Video – Benedetto XVI spiega il triduo Pasquale e il ruolo degli apostoli – clicca qui 

01) Video – Giovedì Santo: inizio del Triduo Pasquale – clicca qui 

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5:

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 

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… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).