(Liturgie – Preghiere)* 08 – Preghiera al buon Pastore.

Dove vai a pascolare, o buon Pastore, tu che porti sulle spalle tutto il gregge?

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Quell`unica pecorella rappresenta infatti tutta la natura umana che hai preso sulle spalle.

Mostrami il luogo del riposo, conducimi all`erba buona e nutriente, chiamami per nome, perché io, che sono pecorella, possa ascoltare la tua voce e con essa possa avere la vita eterna:

«Mostrami colui che l`anima mia ama» (Ct 1, 6 volg.)

Così infatti ti chiamo, perché il tuo nome è sopra ogni nome e ogni comprensione, e neppure tutto l`universo degli esseri ragionevoli è in grado di pronunziarlo e di comprenderlo.

Il tuo nome, dunque, nel quale si mostra la tua bontà rappresenta l`amore della mia anima verso di te.

Come potrei infatti non amare te, quando tu hai tanto amato me?

Mi hai amato tanto da dare la tua vita per il gregge del tuo pascolo.

Non si può immaginare un amore più grande di questo.

Tu hai pagato la mia salvezza con la tua vita.

Fammi sapere, dunque, dove ti trovi (cfr. Ct 1, 7), perché io possa trovare questo luogo salutare e riempirmi di celeste nutrimento, poiché chi non mangia di esso, non può entrare nella vita eterna.

Fa` che accorra alla fonte fresca e vi attinga la divina bevanda, quella bevanda che tu offri a chi ha sete.

Fa` che l`attinga come dalla sorgente del tuo costato aperto dalla lancia.

Per chi la beve, quest`acqua diventa una sorgente che zampilla per la vita eterna (cfr. Gv 4, 14).

Se tu mi ammetti a questi pascoli, mi farai riposare sicuramente al meriggio, quando, dormendo in pace, riposerò nella luce che è senz`ombra.

Davvero il meriggio non ha ombra, quando il sole splende verticalmente.

Nel meriggio tu fai riposare coloro che hai nutrito, quando accoglierai con te nelle tue stanze i tuoi figli.

Nessuno però è stimato degno di questo riposo meridiano se non è figlio della luce e figlio del giorno.

Colui che si è tenuto ugualmente lontano dalle tenebre della sera e del mattino, cioè dal male con il suo inizio e la sua fine, questi viene posto dal sole di giustizia nel «meriggio>, perché in esso possa riposare.

Spiegami dunque come bisogna riposare e pascere, e quale sia la vita del riposo «meridiano», perché non avvenga che mi allontani dalla guida della tua mano per l`ignoranza della verità, e mi unisca invece a greggi estranei.

Queste cose dice la sposa dei cantici, tutta sollecita della bellezza che le è venuta da Dio e desiderosa di comprendere in qual modo la felicità le possa durare per sempre.

Dal «Commento al Cantico dei cantici» di san Gregorio di Nissa, vescovo (Cap. 2; PG 44, 802)

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Lodi – Ora media, terza, sesta e nona – Vespri – Compieta – Liturgie – Preghiere del mattino e della sera –  Santo rosario audio – Litanie – Coroncine – Preghiere varie – Meditazione – Una parola di Dio al momento necessario – Altro …

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5:

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 

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… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).