(Santità)* 06 – La nostra santificazione per mezzo del sacrificio di Cristo

Fratelli, poiché la legge possiede solo un’ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose,

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non ha il potere di condurre alla perfezione, per mezzo di quei sacrifici che si offrono continuamente di anno in anno, coloro che si accostano a Dio.

Altrimenti non si sarebbe forse cessato di offrirli, dal momento che i fedeli, purificati una volta per tutte, non avrebbero ormai più alcuna coscienza dei peccati?

Invece per mezzo di quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati, poiché è impossibile eliminare i peccati con il sangue di tori e di capri.

Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:

Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato.

Allora ho detto:

Ecco, io vengo — poiché di me sta scritto nel rotolo del libro — per fare, o Dio, la tua volontà (Sal 39, 7-9).

Dopo aver detto:

Non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose tutte che vengono offerte secondo la legge,

soggiunge:

Ecco, io vengo a fare la tua volontà.

Con ciò stesso egli abolisce il primo sacrificio per stabilirne uno nuovo.

Ed è appunto per quella volontà che noi siamo stati santificati, per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta per sempre.

Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e ad offrire molte volte gli stessi sacrifici che non possono mai eliminare i peccati.

Egli al contrario, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati una volta per sempre si è assiso alla destra di Dio, aspettando ormai solo che i suoi nemici vengano posti sotto i suoi piedi (Sal 109, 1).

Poiché con un’unica oblazione egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.

Questo ce lo attesta anche lo Spirito Santo.

Infatti, dopo aver detto:

Questa è l’alleanza che io stipulerò con loro dopo quei giorni, dice il Signore:
io porrò le mie leggi nei loro cuori e le imprimerò nella loro mente,

soggiunse:

E non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità (Ger 31, 33-34).

Ora, dove c’è il perdono di queste cose, non c’è più bisogno di offerta per il peccato.

Dalla lettera agli Ebrei 10, 1-18

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5:

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 

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… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).