(Memoriali) 16 – Rivelazioni e meditazioni da 1.401 a 1.500

Sono versetti e frasi che mi hanno colpito nella letture sulla Sacra Bibbia Cattolica, o che le ho sentite interiormente … 

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1500 Colui che si è tenuto ugualmente lontano dalle tenebre della sera e del mattino, cioè dal male con il suo inizio e la sua fine, questo viene posto dal sole di giustizia nel “meriggio”, perché in esso possa riposare (San Gregorio di Nissa).

1499 Come potrei infatti non amare te, mio Signore, quanto tu hai tanto amato me?

Mi hai amato tanto da dare la tua vita per il gregge del tuo pascolo.

Non si può immaginare un amore più grande di questo.

Tu hai pagato la mia salvezza con la tua vita (San Gregorio di Nissa).

1498 Ora invece

“camminiamo nella fede e finché abitiamo nel corpo siamo in esilio, lontano dal Signore” (2 Cor 5,6-7).

1497 “Cerca la gioia nel Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore” (Sal 36,4).

1496 “Il giusto gioirà” non nel mondo ma “nel Signore”.

1495 Eccetto il peccato, abbiamo dal Signore tutte le cose che possediamo (Sant’Agostino).  

1494 Amiamo nella Speranza. Ama e il Signore verrà ad abitare in te (Sant’Agostino).

1493 Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te va e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà avrai guadagnato il fratello; se non ti ascolterà; prendi ancora con te uno o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni (Mt 18,15-16).

1492 Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli (Mt 18,14).

1491 In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?».

Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:

In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.

Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli (Mt 18,1-4).

1490 Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. 

Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà (Gv 12,25-26).

1489 Il Signore è pronto alla misericordia e salva chi fa penitenza, perdona immediatamente i peccati antichi e, quando gli uomini smettono di peccare, egli pure smette di adirarsi e provvede cose migliori. 

E poiché vede l’anima dedita a buoni propositi, si rivela mite, allontana la dannazione e concede il perdono. 

Dice infatti la Verità:

” Perché volete morire, o Israeliti?

Io non godo della morte di chi muore, ma che l’empio desista dalla sua condotta e viva” (Ez 18,31;33,11).

1488 Relativamente a Gesù che cammina sulle acque e ci fa camminare anche Pietro; considerate che il mondo è come il mare: vento violento, tempesta furiosa.

Per ciascuno sono tempesta le sue passioni.

Se ami Dio, cammini sul mare e il furore del mondo è sotto i tuoi piedi.

Se ami il mondo, questo ti travolgerà: esso, infatti, sa divorare quelli che lo amano, non sostenerli.

Ma quando il tuo cuore è agitato dalla passione, per vincerla invoca la Divinità di Cristo.

E se il tuo piede vacilla, se dubiti, se non riesci a superare qualcosa, se cominci ad affondare, esclama:”Signore salvami!” (Mt 14,30)

1487 Dice il Signore stesso:

” Ecco, io verrò presto, e porterò con me il mio salario per rendere a ciascuno le sue opere.

Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine (Ap 22,12-13).

1486 Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore, perché converta il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri; così che io venendo non colpisca il paese con lo sterminio (Malachia).

1485 L’Apostolo ci dice:

” Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi di più di quanto è conveniente, ma valutatevi in maniera di avere di voi un giusto concetto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato” (Sant’Agostino).  

1484 L’Apostolo ci esorta “a offrire i nostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio”(Sant’Agostino).

Che cosa offrirò al Signore?

Uomo ti è stato insegnato ciò che è buono e che il Signore ti chiede: praticare la giustizia, amare la misericordia, camminare umilmente con il tuo Dio (Mic 6,6.8)

1483 Veri sacrifici graditi a Dio sono le opere di misericordia sia verso se stessi, sia verso il prossimo in riferimento a Dio (Sant’Agostino).

1482 Gesù disse ai suoi discepoli:

” Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.

Perché chi vuol salvare la propria vita la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà”.

Il Signore renderà a ciascuno secondo le sue azioni (Mt 17,24-25).

1481 Ecco l’occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia: per liberarlo dalla morte (Sal 32,18.19).

1480 Questa vita stessa è una preparazione alla partenza, cioè alla chiamata divina (San Bernardo).

1479 Dov’è il vostro tesoro là sia anche il vostro cuore (Lc 18,34).

1478 Perché non sopportare tutto, dal momento che possediamo ciò che importa più di ogni altra cosa: la promessa per questa vita presente e per quella futura? (San Bernardo)

1477 Viviamo nella speranza, fratelli, e non ci scoraggiamo nella prova presente, perché viviamo nell’attesa di gioie che non verranno mai meno.

E poi, anche dalla conoscenza dei Doni presenti si deduce la sicurezza delle realtà future, e la potenza della grazia attuale ci testimonia con grande credibilità la gioia della gloria promessa e che seguirà senza alcun dubbio (San Bernardo).

1476 Dio, sul monte Tabor, riferito a Gesù disse:

“Questi è il Figlio mio, l’amato: in Lui ho posto il mio compiacimento, ascoltatelo”.

1475 Il Figlio dell’uomo verrà nella Gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni (Mt 16,27).

1474 Il perdono delle malefatte testimonia la misericordia di chi lo ha concesso, e non la pretesa rettitudine di colui che lo ha ricevuto (San Gregorio).

1473 Quando un cieco guida un altro cieco tutti e due cadranno in un fosso (Mt 15,14).

1472 Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ma ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo (Mt 15,11).

1471 Figlio mio, non disprezzare l’istruzione del Signore e non avere a noia la sua esortazione: perché il Signore corregge chi ama, come un padre il figlio prediletto.

Ascolta l’istruzione di tuo padre e non disprezzare l’insegnamento di tua madre. E non avere a noia la sua esortazione (Pr 3,11-12;1,8). 

1470 Gesù salì su un monte a pregare, da solo.

1469 Vi darò un cuore nuovo. Vi farò vivere secondo i miei precetti e osservare e mettere in pratica le mie leggi. Userò misericordia con chi vorrò, e avrò pietà di chi vorrò averla (Ez 36,26-27; Rm 9,15).

1468 Abbandona l’uomo vecchio come un abito sudicio, pieno di sporcizia e indecoroso perché macchiato da mille peccati e confezionato con la stoffe dell’iniquità (San Gregorio di Nissa).

1467 Fuggite il demonio, guardiano crudele di chi è in catene, che si nutre della disgrazia dei peccatori e ne va in cerca.

Come Dio si rallegra delle nostre opere giuste, così l’autore del peccato gode dei misfatti (San Gregorio di Nissa).

1466 “Lavatevi, togliete dalla mia vista il male delle vostre azioni (Is 1,16).

1465 Neanche gli stessi circoncisi osservavano la legge, ma vogliono la vostra circoncisione per trarre vanto dalla vostra carne (San Paolo). 

1464 Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato.

Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna.

E non stanchiamoci di fare il bene, se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo.

Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli di fede (San Paolo).

1463 Ciascuno esamini la propria condotta e allora solo in se stesso e non negli altri troverà motivo di vanto: ciascuno infatti porterà il proprio fardello (San Paolo). 

1462 Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo.

Se infatti uno pensa di essere qualcosa, mentre non è nulla, inganna se stesso (San Paolo).

1461 Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza.

E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione (San Paolo).

1460 Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri (San Paolo). 

1459 Cristo viene formato in chi riceve l’impronta di Cristo.

Ma riceve l’impronta di Cristo, chi aderisce a Cristo con vero amore spirituale.

Diventa così immagine di Cristo e, per quanto lo consente la sua condizione, simile a Lui.

Così infatti afferma Giovanni:

” Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come Lui si è comportato” (1 Gv 2,6).

1458 Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.

Questa vita che vivo nella carne io la vivo nella Fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e dato se stesso per me (Gal 2,20).

1457 E’ doveroso fare la penitenza quotidiana in quanto, se le nostre colpe fossero messe tutte insieme ci peserebbero e ci opprimerebbero come un peccato grave (Sant’Agostino).  

1456 L’uomo non è giustificato dalle opere della legge, ma per la fede in Gesù Cristo.

Noi abbiamo creduto in Gesù Cristo, per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge.

Infatti se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano.

Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia.

Sappiate dunque che i figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede (Gal 2,16 ss).  

1455 A voi è stata concessa la grazia non solo di credere in Cristo, ma anche di soffrire per Lui (Fil 1,29).

1454 Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia.

Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo:

quando sono debole e allora che sono forte (San Paolo).

1453 Tenete a mente che chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà.

Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza perché Dio ama chi dona con gioia (San Paolo).

1452 Guai a quell’anima che non avrà Cristo in sé!

Lasciata sola, comincerà ad essere terreno fertile di inclinazioni malsane e finirà per diventare una sentina di vizi.

1451 Gesù, disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri:

«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.

 Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé:

O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.

Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo:

O Dio, abbi pietà di me peccatore.

Io vi dico:

questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato.

1450 Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli.

Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

1449 Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato?

A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.

Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. (Mt 5,13-16)

1448 Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.

Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati gli afflitti, perché saranno consolati.

Beati i miti, perché erediteranno la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi. (Mt 5,1-12)

1447 Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. (1 Cor 12,4-6)

1446 Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi.

Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla. (Giacomo 1,22.25)

1445 Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò:

«Qual è il primo di tutti i comandamenti?».

Gesù rispose:

«Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.

E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi». (Marco 12,28-31)

1.444 Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo! (Gv 17,33).

1.443 Carissimi io vi esorto come stranieri  e pellegrini ad astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all’anima (1° Pt 2,11).

Per chi militano i desideri carnali se non per il diavolo, che gode nello spingere ai piaceri dei beni corruttibili le anime che tendono al cielo, allontanandole da quelle sedi donde egli precipitò (San Leone Magno).

1.442 I desideri terreni non aggravino più gli animi invitati verso l’alto, le cose caduche non impegnino chi è eletto a quelle eterne, le fallaci attrattive non trattengano chi è entrato nelle via della verità.

I fedeli passino oltre queste cose temporali, riconoscendosi pellegrini in questa valle del mondo, ove anche se sono lusingati da alcune comodità non devono abbracciarle sfrenatamente, ma superarle con fermezza (San Leone Magno).

1.441 Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe o alle prigioni a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza (Lc 21,12-13).

1.440 In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà (Gv 16,23).

1.439 La fede fu accreditata con l’Ascensione del Signore e irrobustita col dono dello Spirito Santo; per questo i discepoli non temettero più le catene, le carceri, l’esilio, la fame, il fuoco, l’essere sbranati dalle fiere, né i supplizi raffinati dalla crudeltà dei persecutori.

Questa fede ha messo in fuga i demoni, ha guarito le malattie, ha risuscitato i morti (San Leone Magno).

1.438 Quando sarete condotti davanti ai governatori e ai re, non preoccupatevi di come o di cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire.

Non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che abita in voi (Mt 10,18-20).

1.437 La nostra fede prima ci fa conoscere il Signore Gesù Cristo morto, poi però non più morto, ma vivo, vivo con il corpo risuscitato al terzo giorno, vivo presso il Padre ormai in una condizione superiore a quella connaturale ai corpi che vivono sulla terra.

Morto infatti una volta sola non muore più, la morte non ha più alcun potere su di lui.

Per quanto riguarda la sua morte egli morì al peccato una volta per tutte, ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio (Cfr Rm 6,8-9) (San Cirillo di Alessandria).

1.436 Il Dio dei nostri padri mi ha predestinato a conoscere la sua volontà.

Sarò testimone davanti a tutti gli uomini di quanto ho visto è udito.

Piacque a colui che mi chiamò  con la sua grazia che annunziassi ai pagani il Figlio suo (Cfr. Atti 22,14.15).

1.435 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.

Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.

Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà.

Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà.

1.434 Noi che siamo vivi veniamo esposti alla morte a causa di Gesù.

Perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale.

Per causa sua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello (2° Cor 4,11; Rm 8,36).

1.433 «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo.

Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto.

Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato.

Rimanete in me e io in voi.

Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me.

Io sono la vite, voi i tralci.

Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.

Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.

Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.

In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.

1.432 Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio.

E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me.

Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato.

Non ve le ho dette dal principio, perché ero con voi (Gv 16-2-4).

1.431 “Se mi amate osserverete i miei comandamenti”(Gv 14,15).

Vi ho dato un comandamento, che vi amiate scambievolmente e vi facciate l’un l’altro come io ho fatto a voi.

Questo è l’amore: seguire i comandamenti e sottomettersi all’amato (San Giovanni Crisostomo). 

1.430 Chi accoglie i miei Comandamenti e li osserva, questi mi ama.

Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui (Giovanni).

1.429 Sanno come devono comportarsi nel mondo, ma manca loro la sicurezza nel cammino della ritrovata giustizia (San Massimo di Torino).

1.428 Dovete deporre l’uomo vecchio con la condotta di prima e rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio (Ef 4,22-24).

1.427 Il rinnovamento significa lasciare quel che eri e assumere quel che fosti all’inizio (San Massimo di Torino).

1.426 Gesù disse:

” Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”.

1.425 Paolo:

So soltanto che lo Spirito Santo in ogni città mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni.

Non ritengo tuttavia la mia vita meritevole di nulla, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di rendere testimonianza al messaggio della grazia di Dio (Atti).

1.424 A nessun altro è lecito partecipare all’Eucaristia, se non a colui che crede essere vere le cose che insegniamo, e che sia stato purificato da quel lavacro istituito per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e poi viva così come Cristo ha insegnato (San Giustino).

1.423 Nel tempo della nostra umiliazione ci consola dunque la speranza che non confonde.

Ritengo poi che il tempo della prova sia quello dell’umiliazione della nostra anima. Infatti essa viene umiliata quando è lasciata in balia del tentatore, quando deve essere messa alla prova con dure fatiche, sperimentando così nella lotta e nel combattimento lo scontro di forze contrarie.

Ma in queste prove viene vivificata dalla parola di Dio.

Questa parola è vitale sostanza dell’anima nostra, la nutre, la fa crescere, la dirige.

Non c’è un’altra cosa che possa far vivere l’anima ragionevole come la parola di Dio.

Difatti, nel modo stesso che cresce il dialogo con Dio nell’anima nostra per l’accoglienza, l’intelligenza e la comprensione della parola, così cresce anche la sua vita.

E viceversa, quando viene a mancare la parola di Dio nell’anima, anche la sua vita viene meno.

Perciò dobbiamo sforzarci in ogni modo di mettere da parte tutto, di raccogliere in noi le parole di Dio e di trasfonderle nel nostro intimo, nei sentimenti, nelle sollecitudini, nei pensieri e nelle azioni, per corrispondere coi fatti alle parole delle scritture e non essere in contraddizione coi precetti celesti, così che possiamo dire anche noi:

“La tua Parola mi fa vivere” (Sal 118,50) (Sant’Ambrogio).

1.422 Perciò lo Spirito Santo ci è donato veramente: ad alcuni perché possano fare del bene agli altri e, come dice Paolo, edificare la Chiesa predicando le cose future o comunicando i misteri, o scacciando le malattie con la loro parola, ad altri poi affinché diventino migliori, modelli di pietà o di castità o di straordinaria umiltà (Nicola Cabasilas).

1.421 Alcuni sono incapaci di capire i doni del battesimo perché lo ricevono prima dell’età adatta; altri lo ricevono nella giovinezza quando, volti ormai alle cose ignominiose, hanno l’occhio dell’anima accecato.

Pertanto lo Spirito largisce realmente i suoi doni ai battezzati “distribuendoli a ciascuno come vuole (1° Cor 12,11).

1.420 Gesù disse ai suoi discepoli:

” Chi rimane in me e io in lui fa molto frutto.

Senza di me non potete far nulla (Gv 15,5).

Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me (Gal 2,20).

1.419 Là non riceveremo soltanto i doni delle Spirito secondo la nostra capacità, ma lo stesso donatore, il tempio medesimo, dove si trova tutto il mondo delle grazie (Nicola Cabasilas).

1.418 Io sarò con la tua bocca e ti insegnerò quello che dovrai dire. Continua a parlare e non tacere, perché io sono con te (Atti).

1.417 Egli è per me uno strumento eletto, per portare il mio nome dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israele e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome (Atti).

1416 Guai all’anima che non ha in sé il vero timoniere, Cristo!

Avvolta dalle tenebre di un mare agitato e sbattuta dalle onde degli affetti malsani, sconquassata dagli spiriti maligni come da un uragano invernale, andrà miseramente in rovina.

1415 Povera quell’anima in cui non cammina il Signore, che con la sua voce ne allontani le bestie spirituali della malvagità. 

1414 Dio, adirato contro un’anima che trasgredisce i suoi precetti, la consegna ai suoi nemici, i quali, dopo averla indotta a fare il male, la devastano completamente.

Poi essa finisce per essere il ritrovo preferito per ogni genere di bestie. 

1.413 Gesù disse ai suoi discepoli:

“Nessuno può venire a me so non lo attira il Padre che mi ha mandato. Io sono la via, la verità e la vita” 8Gv 6,44).

1.412 Ciascuno sia sottomesso al prossimo, secondo il dono di grazia a lui concesso.

Il forte si prenda cura del debole, il debole rispetti il forte,

il ricco soccorra il povero, il povero lodi Dio perché gli ha concesso che vi sia chi viene in aiuto alla sua indigenza.

Il sapiente mostri la sua sapienza non con le parole, ma con le opere buone.

L’umile non dia testimonianza a se stesso, ma lasci che altri testimonino per lui.

Chi è puro nella sua carne non se ne vanti riconoscendo che è un altro che gli fa dono della sua continenza.

Consideriamo dunque, o fratelli, di quale materia siamo fatti, chi siamo e con quale natura siamo entrati nel mondo (San Clemente).

1.411 I grandi non possono stare senza i piccoli, né i piccoli senza i grandi. Gli uni si trovano frammisti agli altri, di qui l’utilità reciproca (San Clemente).

1.410 Il Signore:

” Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò nel loro cuore”.

1.409 L’Apostolo dice:”Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi”.

1.408 Così infatti ci ha ordinato il Signore:”Io ti ho posto come luce per le genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra” (Atti).

1.407 Ma quando ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi per maltrattarli e lapidarli, essi se ne accorsero e fuggirono nelle città della Licaonia, Listra e Derbe e nei dintorni (Atti).

1.406 Gli apostoli, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Iconio, mentre i discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo (Atti).

1.405 Gli apostoli diventano sempre più grandi in mezzo alle tribolazioni, e vincono il mondo, proprio perché sono pronti a sopportare qualunque cosa, e di tutto cuore, per il nome di Cristo (San Cirillo).

1.404 Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me.

Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia.

Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone.

Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.

Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.

1.403 Gesù:

“Chi mi ama è amato dal Padre, anch’io lo amo, e mi rivelo a lui”.

1.402 Se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo.

Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza (San Paolo).

1.401 Nessuna prosperità ci seduca con le sue lusinghe, perché sciocco è quel viaggiatore che durante il percorso si ferma a guardare i bei prati e dimentica di andare là dove aveva intenzione di arrivare (San Gregorio Magno).

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SANTO ROSARIO AUDIO    CORONCINE – MEDITAZIONI – NOVENE – PREGHIERE VARIE – COMMENTI AI VANGELI – LITANIE    PREGHIERE PRINCIPALI LIBERE – PREGHIERA DOPO AVER PECCATO – PREGHIERA PER CHIEDERE LA SAPIENZA

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5: Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 

… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).