(Esercizi spirituali)* da 136 a 157 – Meditazione su Cristo e Lucifero

[136] Quarto giorno.

Meditazione su due bandiere, l’una di Cristo, nostro sommo capitano e Signore, l’altra di Lucifero, nemico mortale della nostra natura umana.

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La solita preghiera preparatoria.

[137] Il primo preludio è il soggetto della meditazione: come Cristo chiami tutti gli uomini e li vuole sotto la sua bandiera, mentre Lucifero li vuole sotto la sua.

[138] Il secondo preludio è la composizione vedendo il luogo: qui sarà vedere un grande campo nella regione di Gerusalemme, dove Cristo nostro Signore è il capo supremo dei buoni, e un altro campo nella regione di Babilonia, dove Lucifero è il capo degli avversari.

[139] Il terzo preludio consiste nel domandare quello che voglio: qui chiederò di conoscere gli inganni del malvagio capo, e l’aiuto per difendermi da essi; e di conoscere la vera vita che il supremo e vero capitano mostra, e la grazia di imitarlo.

[140] Primo punto: Immagino nel vasto campo di Babilonia il capo degli avversari, che siede su un grande seggio di fuoco e di fumo, orribile e spaventoso nell’aspetto.

[141] Secondo punto: Considero che egli chiama a raccolta innumerevoli demoni e poi li sparge, chi in una città chi in un’altra, per tutto il mondo, senza tralasciare alcuna regione o luogo o stato di vita, né alcuna persona in particolare.

[142] Terzo punto: Considero il discorso che egli rivolge loro, incitandoli a gettare agli uomini reti e catene; come di solito avviene, cominceranno ad attirarli con l’avidità delle ricchezze; così essi giungeranno più facilmente alla ricerca del vano onore del mondo, e infine a un’immensa superbia.

Vi sono perciò tre scalini:

il primo è la ricchezza,

il secondo il vano onore,

il terzo la superbia; da questi tre scalini egli spinge gli uomini a tutti gli altri vizi.

[143] Tutto al contrario si deve immaginare il sommo e vero capitano che è Cristo nostro Signore.

[144] Primo punto: Considero Cristo nostro Signore, in un vasto campo nella regione di Gerusalemme, in luogo umile, bello e gradevole (gracioso).

[145] Secondo punto: Considero il Signore di tutto il mondo, che sceglie tante persone apostoli, discepoli ed altri e le invia in tutto il mondo per diffondere la sua santa dottrina tra gli uomini di ogni stato e condizione.

[146] Terzo punto: Considero il discorso che Cristo nostro Signore rivolge a tutti i suoi servi e amici, che invia a questa missione (jornada), raccomandando loro che cerchino di aiutare tutti gli uomini: li condurranno anzitutto a una somma povertà spirituale e, se la divina Maestà così vorrà e intenderà sceglierli, anche alla povertà materiale; poi al desiderio di ricevere umiliazioni e disprezzi, perché da questi nasce l’umiltà.

Vi sono perciò tre scalini:

il primo è la povertà opposta alla ricchezza,

il secondo l’umiliazione e il disprezzo opposti al vano onore del mondo,

il terzo l’umiltà opposta alla superbia; da questi tre scalini li guideranno a tutte le altre virtù.

[147] Primo colloquio: Farò un colloquio con nostra Signora, perché mi ottenga dal suo Figlio e Signore la grazia di essere accolto sotto la sua bandiera, anzitutto in somma povertà spirituale e, se la divina Maestà così vorrà e intenderà scegliermi e accogliermi, anche nella povertà materiale; poi sopportando umiliazioni e insulti, per meglio imitarlo in questi, purché possa sopportarli senza peccato di alcuna persona e senza offesa alla divina Maestà.

Qui dirò un’Ave Maria.

Secondo colloquio: Chiederò lo stesso al Figlio, perché me l’ottenga dal Padre.

Qui dirò la preghiera «Anima di Cristo».

Terzo colloquio: Chiederò lo stesso al Padre, perché me lo conceda.

Qui dirò un Padre nostro.

[148] Nota: Questo esercizio si farà a mezzanotte, poi una altra volta al mattino; dello stesso esercizio si faranno due ripetizioni, all’ora della messa e all’ora dei vespri, terminando sempre con i tre colloqui con nostra Signora, con il Figlio e con il Padre.

L’esercizio seguente dei tre tipi di uomini si farà un’ora prima della cena.

[149] Meditazione su tre tipi di uomini per abbracciare il migliore.

La solita preghiera preparatoria.

[150] Il primo preludio è il soggetto della meditazione: vi sono tre tipi di uomini, ciascuno dei quali ha guadagnato diecimila ducati, ma non in modo limpido né debitamente per amor di Dio; tutti vogliono salvarsi e trovar pace in Dio nostro Signore, togliendosi il peso e l’ostacolo che viene loro dall’affezione al denaro guadagnato.

[151] Il secondo preludio è la composizione vedendo il luogo: qui sarà vedere me stesso alla presenza di Dio nostro Signore e di tutti i santi, per desiderare e conoscere quello che è più gradito alla sua divina Bontà.

[152] Il terzo preludio consiste nel domandare quello che voglio: qui chiederò la grazia di scegliere quello che è più utile per la gloria della divina Maestà e per la salvezza della mia anima.

[153] Il primo uomo vorrebbe togliere l’affetto al denaro guadagnato, per trovarsi in pace con Dio nostro Signore e potersi salvare, ma non usa i mezzi fino al momento della morte.

[154] Il secondo uomo vuole togliere quell’affetto, ma conservare il guadagno, in modo che sia Dio a venire verso di lui; e non si decide a lasciare quel denaro per andare verso Dio, anche se questa fosse per lui la migliore condizione di vita.

[155] Il terzo uomo vuole togliere l’affetto e al tempo stesso vuole rimanere indifferente (no tener afección) se possedere o no il denaro guadagnato; infatti vuole conservarlo o non conservarlo secondo quello che Dio nostro Signore gli ispirerà (pondrá en voluntad) e che egli giudicherà più utile per il servizio e la lode della divina Maestà.

Intanto si considera completamente distaccato, sforzandosi di non volere quel bene né alcun altro, se non spinto unicamente dal servizio di Dio nostro Signore; sarà così il desiderio di poter meglio servire Dio nostro Signore, che lo spingerà a prendere o a lasciare quel denaro.

[156] Colloqui: Si fanno gli stessi tre colloqui che si sono fatti nella precedente contemplazione delle due bandiere [147].

[157] Nota: È da notare che, quando sentiamo inclinazione o ripugnanza verso la povertà materiale, non essendo indifferenti alla povertà o alla ricchezza, per liberarci da questa inclinazione disordinata giova molto chiedere nei colloqui sebbene sia contro la sensibilità che il Signore ci scelga per la povertà materiale; vogliamo, chiediamo e imploriamo questo, purché sia per servizio e lode della sua divina bontà.

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Il Signore parla al cuore di ciascuno di noi, ascoltarlo significa valutare bene le situazioni in cui ci troviamo e, se lo desideriamo, viverle nella sua volontà, non dimentichiamo ciò che ci disse nel Vangelo di Giovanni…

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Dal Vangelo di Giovanni 15,5:

Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 

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… e non dimentichiamo nemmeno di chiedere il suo aiuto, sempre se lo desideriamo.

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(Le foto eventuali, dei personaggi, sono state prese su Google / Immagini, per cui, anche se le loro azioni sono in sintonia con l’argomento trattato, non necessariamente debbono corrispondere ai personaggi stessi di questo articolo).