(Memoriali) 19 – Rivelazioni e meditazioni da 1.701 a 1.800

Sono versetti e frasi che mi hanno colpito nelle letture sulla Sacra Bibbia Cattolica, o che le ho sentite interiormente … 

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1.800 Chi si vendica avrà la vendetta dal Signore ed egli terrà sempre presenti i suoi peccati.

Perdona l’offesa al tuo prossimo e allora per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.

Se qualcuno conserva la collera verso un altro uomo, come oserà chiedere la guarigione al Signore?

Egli non ha misericordia per l’uomo suo simile, e osa pregare per i suoi peccati?

Egli, che è soltanto carne, conserva rancore; chi perdonerà i suoi peccati?

Ricòrdati della tua fine e smetti di odiare, ricòrdati della corruzione e della morte e resta fedele ai comandamenti.

Ricòrdati dei comandamenti e non aver rancore verso il prossimo, dell’alleanza con l’Altissimo e non far conto dell’offesa subìta (Siracide).

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1.799 Anche il rancore e l’ira sono un abominio, il peccatore li possiede (Siracide).

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1.798 Saran presi al laccio quanti gioiscono per la caduta dei pii, il dolore li consumerà prima della loro morte (Siracide).

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1.797 Derisione e insulto per il superbo, la vendetta, come un leone, lo attende al varco (Siracide).

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1.796 Chi scava una fossa vi cadrà dentro, chi tende un laccio vi resterà preso.

Il male si riverserà su chi lo fa, egli non saprà neppure da dove gli venga (Siracide).

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1.795 Chi scaglia un sasso in alto, se lo scaglia sulla testa, e un colpo a tradimento ferisce chi lo vibra (Siracide).

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1.794 Io odio molte cose, ma nessuna quanto lui, anche il Signore lo ha in odio (Siracide).

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1.793 Chi ammicca con l’occhio trama il male, e nessuno potrà distoglierlo.

Davanti a te il suo parlare è tutto dolce, ammira i tuoi discorsi, ma alle tue spalle cambierà il suo parlare e porrà inciampo alle tue parole (Siracide).

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1.792 Fatevi un tesoro inesauribile nei cieli, perché dov’é il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore (Luca).

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1.791 Noi siamo creati a immagine e somiglianza di Dio.

Tu, o cristiano, sei uomo: sei dunque moneta del tesoro divino, sei il danaro che porta impressa l’immagine e l’iscrizione del re divino.

Con Cristo io ti chiedo:” Di chi è questa immagine e l’iscrizione? (Mt 22,20).

Tu dici: “di Dio”.

Osservo: e perché non dai a Dio ciò che è suo?

Se vogliamo essere immagine di Dio, dobbiamo essere simili a Cristo, perché egli è l’immagine della bontà di Dio e forma della sua sostanza.

Chi pertanto nella vita, nei costumi e nelle virtù è simile e conforme a Cristo manifesta davvero l’immagine di Dio (San Lorenzo da Brindisi).

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1.790 E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni» (Luca).

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1.789 Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna (Giovanni).

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1.788 Questo è l’antidoto contro il veleno mortifero del peccato:

la fede viva e vera in Cristo, “fede che opera per mezzo della carità” (Gal 5,6);

per mezzo della carità e in modo particolare per mezzo dell’amore di Dio, perché chi non possiede l’amore di Dio ha la morte:

“Chi non ama rimane nella morte” (1°Gv 3,14).

“Il giudizio è questo”, in base a ciò il mondo merita di essere giudicato e condannato: “la Luce è venuta nel mondo”, Dio si è fatto uomo, “ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce” (Gv 3,19), le creature al Creatore, gli errori, i vizi, i peccati, la morte, alla verità, alle virtù, alla grazia e alla vita eterna, chiamando “bene il male e male il bene”, cambiando “le tenebre in luce e la luce in tenebre” (Is 5,20).

Guardati, dunque, fratello dall’amare le tenebre piuttosto che la luce.

Tu devi amare qualche cosa; l’amare è proprio della natura del cuore, come il calore per il fuoco e la luce per il sole.

Ora, come oggetto dell’amore ti vengono proposte la luce e le tenebre, Dio e il mondo, la virtù e il vizio, la vita e la morte, il bene e il male. Sta bene attento a quello che scegli: se preferisci le tenebre alla luce, l’amaro al dolce, rimani nella morte.

“Dio è luce” (1° Gv 1,5), ma il mondo è tenebra; Dio è oro, il mondo invece è fango (San Lorenzo da Brindisi).

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1.787 Tuttavia, nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo è senza la donna; come infatti la donna deriva dall’uomo, così l’uomo ha vita dalla donna; tutto poi proviene da Dio (1° Corinzi).

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1.786 Lampada che arde sul candelabro santo, così la bellezza del volto su giusta statura.

Colonne d’oro su base d’argento, tali sono gambe graziose su solidi piedi (Siracide).

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1.785 Il sole risplende sulle montagne del Signore, la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa (Siracide).
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1.784 Grazia su grazia è una donna pudica, non si può valutare il peso di un’anima modesta (Siracide).
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1.783 È un dono del Signore una donna silenziosa, non c’è compenso per una donna educata (Siracide).

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1.782 La grazia di una donna allieta il marito, la sua scienza gli rinvigorisce le ossa (Siracide).

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1.781 Guàrdati dal seguire un occhio impudente, non meravigliarti se ti spinge verso il male.

Come un viandante assetato apre la bocca e beve qualsiasi acqua a lui vicina, così essa siede davanti a ogni palo e apre a qualsiasi freccia la faretra (Siracide).

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1.780 Fa’ buona guardia a una figlia libertina, perché non ne approfitti, se trova indulgenza (Siracide).

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1.779 La scostumatezza di una donna è nell’eccitazione degli sguardi,
si riconosce dalle sue occhiate (Siracide).

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1.778 Beato il marito di una donna virtuosa; il numero dei suoi giorni sarà doppio.

Una brava moglie è la gioia del marito, questi trascorrerà gli anni in pace.

Una donna virtuosa è una buona sorte, viene assegnata a chi teme il Signore.

Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce,
in ogni tempo il suo volto appare sereno
(Siracide).

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1.777 Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire». (Luca)

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1.776 Che c’è di più luminoso del sole? Anch’esso scompare.

Così carne e sangue pensano al male.

Esso sorveglia le schiere dell’alto cielo,
ma gli uomini sono tutti terra e cenere (Siracide).

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1.775 L’uomo non può avere tutto, poiché un figlio dell’uomo non è immortale (Siracide).
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1.774 Quanto è grande la misericordia del Signore, il suo perdono per quanti si convertono a lui! (Siracide)
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1.773 Ritorna al Signore e cessa di peccare, prega davanti a lui e cessa di offendere.

Fa’ ritorno all’Altissimo e volta le spalle all’ingiustizia; detesta interamente l’iniquità.

Negli inferi infatti chi loderà l’Altissimo, al posto dei viventi e di quanti gli rendono lode?

Da un morto, che non è più, la riconoscenza si perde, chi è vivo e sano loda il Signore (Siracide).
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1.772 La beneficenza dell’uomo è per lui come un sigillo, egli serberà la generosità come la propria pupilla.

Alla fine si leverà e renderà loro la ricompensa, riverserà su di loro il contraccambio.

Ma a chi si pente egli offre il ritorno, consola quanti vengono meno nella pazienza (Siracide).

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1.771 Le vie degli uomini sono sempre davanti a lui, non restano nascoste ai suoi occhi.

Su ogni popolo mise un capo, ma Israele è la porzione del Signore.

Tutte le loro opere sono davanti a lui come il sole, i suoi occhi osservano sempre la loro condotta.

A lui non sono nascoste le loro ingiustizie, tutti i loro peccati sono davanti al Signore (Siracide).
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1.770 A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. 

Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. 

Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio (Luca).

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1.769 Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto.

 Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti (Luca).

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1.768 Ma che cosa può essere all’altezza della divina carità? (Nicola Cabasilas).

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1.767 “Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito” (1 Cor 6,17).

Come la bontà di Dio è inesplicabile e il suo amore per il genere umano supera ogni capacità di espressione, di quanto corrisponde solo alla divina bontà, così la sua unione con coloro che ama supera sotto ogni aspetto qualsiasi unione immaginabile e non può essere spiegata con alcun paragone a motivo della sua dignità (Nicola Cabasilas).

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1.766 Il Signore creò l’uomo dalla terra e ad essa lo fa tornare di nuovo.

Egli assegnò agli uomini giorni contati e un tempo fissato, diede loro il dominio di quanto è sulla terra.

Secondo la sua natura li rivestì di forza, e a sua immagine li formò.

Egli infuse in ogni essere vivente il timore dell’uomo, perché l’uomo dominasse sulle bestie e sugli uccelli.

Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore diede loro perché ragionassero.

Li riempì di dottrina e d’intelligenza, e indicò loro anche il bene e il male.

Pose lo sguardo nei loro cuori per mostrar loro la grandezza delle sue opere.

Loderanno il suo santo nome per narrare la grandezza delle sue opere.

Inoltre pose davanti a loro la scienza e diede loro in eredità la legge della vita.

Stabilì con loro un’alleanza eterna e fece loro conoscere i suoi decreti.

I loro occhi contemplarono la grandezza della sua gloria, i loro orecchi sentirono la magnificenza della sua voce.

Disse loro: «Guardatevi da ogni ingiustizia!» e diede a ciascuno precetti verso il prossimo (Siracide).

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1.765 Ascoltami, figlio, e impara la scienza; e sii attento nel tuo cuore alle mie parole.

Manifesterò con esattezza la mia dottrina; con cura annunzierò la scienza.

Nella creazione del Signore le sue opere sono fin dal principio, e dalla loro origine ne separò le parti.

Egli ordinò per l’eternità le sue opere, ne stabilì l’attività per le generazioni future.

Non hanno fame né si stancano, eppure non interrompono il loro lavoro.

Nessuna di loro urta la sua vicina, mai disubbidiranno ad un suo comando.

Dopo ciò il Signore riguardò sulla terra e la riempì dei suoi doni.

Ne ricoprì la superficie con ogni genere di viventi e ad essa faranno ritorno (Siracide).

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1.764 Creda l’uomo più a Cristo che a se stesso, affinché il suo spirito si mantenga fedele a Dio, rinneghi se stesso e segua Cristo con la speranza e la fede.

Poiché egli è: “la via, la verità e la vita” (Gv 14,16).

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1.763 Davanti all’uomo stanno la vita e la morte, il bene e il male. Gli occhi del Signore sono su coloro che lo temono, ed egli conosce ogni azione degli uomini (Siracide).

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1.762 ” La Legge fu data per mezzo di Mosè, la Grazia e la Verità vennero per mezzo di Gesù Cristo” (Gc 1,17).

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1.761 La nuova Alleanza ci viene confermata nella morte di Cristo, affinché siamo completamente uniti a lui in una morte simile alla sua, moriamo al mondo e la nostra vita sia nascosta con Cristo in Dio (Pietro di Blois).

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1.760 Egli non ha comandato a nessuno di essere empio e non ha dato a nessuno il permesso di peccare (Siracide).

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1.759 I suoi occhi su coloro che lo temono, egli conosce ogni azione degli uomini (Siracide).
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1.758 Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.

Grande infatti è la sapienza del Signore, egli è onnipotente e vede tutto (Siracide).
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1.757 Egli da principio creò l’uomo e lo lasciò in balìa del suo proprio volere.

Se vuoi, osserverai i comandamenti; l’essere fedele dipenderà dal tuo buonvolere.

Egli ti ha posto davanti il fuoco e l’acqua; là dove vuoi stenderai la tua mano (Siracide).
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1.756 Il Signore odia ogni abominio, esso non è voluto da chi teme Dio (Siracide).

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1.755 Non dire: «Egli mi ha sviato», perché egli non ha bisogno di un peccatore (Siracide).

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1.754 Non dire: «Mi son ribellato per colpa del Signore», perché ciò che egli detesta, non devi farlo (Siracide).

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1.753 Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».

Uno dei dottori della legge intervenne: «Maestro, dicendo questo, offendi anche noi». 

Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito! (Luca)

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1.752 Chi teme il Signore, compirà il bene e chi è fedele alla Legge otterrà anche la Sapienza, poiché la Sapienza viene da Dio.

Noi predichiamo Cristo crocifisso, potenza di Dio e Sapienza di Dio (Siracide).

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1.751 Gli insensati non conseguiranno mai la sapienza, i peccatori non la contempleranno mai.

Essa sta lontana dalla superbia, i bugiardi non pensano ad essa.

La sua lode non s’addice alla bocca del peccatore, perché non gli è stata concessa dal Signore.

La lode infatti va celebrata con sapienza; è il Signore che la dirigerà (Siracide).

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1.750 Beato l’uomo che medita sulla sapienza e ragiona con l’intelligenza, che considera nel cuore le sue vie: ne penetrerà con la mente i segreti.

La insegue come uno che segue una pista, si apposta sui suoi sentieri.

Egli spia alle sue finestre e starà ad ascoltare alla sua porta.

 Fa sosta vicino alla sua casa e fisserà un chiodo nelle sue pareti; alzerà la propria tenda presso di essa e si riparerà in un rifugio di benessere; metterà i propri figli sotto la sua protezione e sotto i suoi rami soggiornerà; da essa sarà protetto contro il caldo, egli abiterà all’ombra della sua gloria.

Così agirà chi teme il Signore; chi è fedele alla legge otterrà anche la sapienza.

Essa gli andrà incontro come una madre, l’accoglierà come una vergine sposa; lo nutrirà con il pane dell’intelligenza, e l’acqua della sapienza gli darà da bere.

Egli si appoggerà su di lei e non vacillerà, si affiderà a lei e non resterà confuso.

Essa l’innalzerà sopra i suoi compagni e gli farà aprir bocca in mezzo all’assemblea; egli troverà contentezza e una corona di gioia e otterrà fama perenne (Siracide).

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1.749 Dice il ricco: Ho trovato riposo, ora mi godrò i miei beni. Non pensa che la morte è vicina: dovrà lasciare tutto e morire (Siracide).

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1.748 Prima della fine non chiamare nessuno beato; un uomo si conosce veramente alla fine (Siracide).

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1.747 L’infelicità di un’ora fa dimenticare il benessere; alla morte di un uomo si rivelano le sue opere (Siracide).
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1.746 È facile per il Signore nel giorno della morte rendere all’uomo secondo la sua condotta (Siracide).
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1.745 Non dire: «Di che cosa ho bisogno e di quali beni disporrò d’ora innanzi?».

Non dire: «Ho quanto mi occorre; che cosa potrà ormai capitarmi di male?».

Nel tempo della prosperità si dimentica la sventura; nel tempo della sventura non si ricorda la prosperità (Siracide).
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1.744 La benedizione del Signore è la ricompensa del pio; in un istante Dio farà sbocciare la sua benedizione (Siracide).
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1.743 Non ammirare le opere del peccatore, confida nel Signore e persevera nella fatica, perché è facile per il Signore arricchire un povero all’improvviso (Siracide).
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1.742 Sta’ fermo al tuo impegno e fanne la tua vita, invecchia compiendo il tuo lavoro (Siracide).
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1.741 C’è chi è ricco a forza di attenzione e di risparmio; ed ecco la parte della sua ricompensa: mentre dice: «Ho trovato riposo; ora mi godrò i miei beni», non sa quanto tempo ancora trascorrerà; lascerà tutto ad altri e morirà (Siracide).
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1.740 Il dono del Signore è assicurato ai pii e il suo favore li rende felici per sempre (Siracide).
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1.739 Errore e tenebre sono per gli empi e il male resta per i malvagi (Siracide).
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1.738 Sapienza, senno e conoscenza della legge vengono dal Signore; carità e rettitudine sono dono del Signore (Siracide).
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1.737 C’è chi è debole e ha bisogno di soccorso, chi è privo di beni e ricco di miseria: eppure il Signore lo guarda con benevolenza, lo solleva dalla sua bassezza e lo fa stare a testa alta, sì che molti ne sono stupiti.

Bene e male, vita e morte, povertà e ricchezza, tutto proviene dal Signore (Siracide).

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1.736 Gesù disse:” Se rimanete fedeli alla mia Parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi” (Gv 8,31-32).

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1.735 Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto, solleciti per le necessità dei fratelli (Siracide) (Siracide).

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1.734 In tutte le tue opere ricordati della tua fine e non cadrai mai nel peccato (Siracide).

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1.733 Non indugiare a visitare un malato, perché per questo sarai amato (Siracide).

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1.732 Non evitare coloro che piangono e con gli afflitti mòstrati afflitto (Siracide).
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1.731 Al povero stendi la tua mano, perché sia perfetta la tua benedizione.

La tua generosità si estenda a ogni vivente e al morto non negare la tua grazia (Siracide).
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1.730 Temi con tutta l’anima il Signore e riverisci i suoi sacerdoti.

Ama con tutta la forza chi ti ha creato e non trascurare i suoi ministri (Siracide).
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1.729 Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare i dolori di tua madre.

Ricorda che essi ti hanno generato; che darai loro in cambio di quanto ti hanno dato? (Siracide)
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1.728 Hai una moglie secondo il tuo cuore? Non ripudiarla; ma di quella odiata non fidarti (Siracide).
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1.727 Hai figlie? Vigila sui loro corpi e non mostrare loro un volto troppo indulgente.

Accasa una figlia e avrai compiuto un grande affare; ma sposala a un uomo assennato (Siracide).

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1.726 Hai figli? Educali e sottomettili fin dalla giovinezza (Siracide).
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1.725 Gesù disse:” Beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio” (Lc 11,28).

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1.724 Figlio, sin dalla giovinezza medita la disciplina, conseguirai la sapienza fino alla canizie.

Accòstati ad essa come chi ara e chi semina e attendi i suoi ottimi frutti; poiché faticherai un po’ per coltivarla, ma presto mangerai dei suoi prodotti.

Essa è davvero aspra per gli stolti, l’uomo senza coraggio non ci resiste; per lui peserà come una pietra di prova, non tarderà a gettarla via.

La sapienza infatti è come dice il suo nome, ma non a molti essa è chiara.

Ascolta, figlio, e accetta il mio parere; non rigettare il mio consiglio.

Introduci i tuoi piedi nei suoi ceppi, il collo nella sua catena.

Piega la tua spalla e portala, non disdegnare i suoi legami.

Avvicìnati ad essa con tutta l’anima e con tutta la tua forza resta nelle sue vie.

Seguine le orme e cercala, ti si manifesterà; e una volta raggiunta, non lasciarla.

Alla fine troverai in lei il riposo, ed essa ti si cambierà in gioia.

I suoi ceppi saranno per te una protezione potente, le sue catene una veste di gloria.

Un ornamento d’oro ha su di sé, i suoi legami sono fili di porpora violetta.

Te ne rivestirai come di una veste di gloria, te ne cingerai come di una corona magnifica.

Se lo vuoi, figlio, diventerai saggio; applicandoti totalmente, diventerai abile.

Se ti è caro ascoltare, imparerai; se porgerai l’orecchio, sarai saggio.

Frequenta le riunioni degli anziani; qualcuno è saggio? Unisciti a lui.

Ascolta volentieri ogni parola divina e le massime sagge non ti sfuggano.

Se vedi una persona saggia, va’ presto da lei; il tuo piede logori i gradini della sua porta.

Rifletti sui precetti del Signore, medita sempre sui suoi comandamenti; egli renderà saldo il tuo cuore, e il tuo desiderio di sapienza sarà soddisfatto. (Siracide)

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1.723 Chi teme il Signore è costante nella sua amicizia, perché come uno è, così sarà il suo amico. (Siracide)

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1.722 Un amico fedele è una protezione potente, chi lo trova, trova un tesoro.

Per un amico fedele, non c’è prezzo, non c’è peso per il suo valore.

Un amico fedele è un balsamo di vita, lo troveranno quanti temono il Signore. (Siracide)
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1.721 Tieniti lontano dai tuoi nemici, e dai tuoi amici guàrdati. (Siracide)
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1.720 Se intendi farti un amico, mettilo alla prova; e non fidarti subito di lui.

C’è infatti chi è amico quando gli fa comodo, ma non resiste nel giorno della tua sventura.

C’è anche l’amico che si cambia in nemico e scoprirà a tuo disonore i vostri litigi.

C’è l’amico compagno a tavola, ma non resiste nel giorno della tua sventura.

Nella tua fortuna sarà come un altro te stesso, e parlerà liberamente con i tuoi familiari.

Ma se sarai umiliato, si ergerà contro di te e dalla tua presenza si nasconderà. (Siracide)

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1.719 Siano in molti coloro che vivono in pace con te, ma i tuoi consiglieri uno su mille. (Siracide)
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1.718 Una bocca amabile moltiplica gli amici, un linguaggio gentile attira i saluti. (Siracide)
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1.717 In questa vita mortale non c’è nulla di più santo da desiderare, di più utile da cercare, di più facile a trovarsi, di più dolce da sperimentare, di più vantaggioso da mantenere dell’amicizia spirituale.

Essa porta frutto nella vita presente e nella futura.

Con la sua soavità dà sapore a tutte le Virtù, con la sua forza sconfigge i vizi; addolcisce le avversità e ordina gli eventi favorevoli, sicché tra i mortali non può essere nulla di gradevole senza un amico.

Un uomo che non abbia un amico con cui gioire nelle ore liete e piangere nelle tristi, col quale sfogare la pena che gli grava nel cuore, a cui comunicare le idee sublimi e luminose che per caso gli brillano nella mente, può paragonarsi a una bestia.

“Guai a chi è solo: se cade non ha nessuno che lo rialzi” (Qo 4,10).

Ed è proprio solo chi è senza un amico. (Sant’Elredo)

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1.716 Quando lo spirito immondo esce dall’uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. 

Venuto, la trova spazzata e adorna. 

Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell’uomo diventa peggiore della prima». (Luca)

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1.715 Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.

Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.

Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono. (Luca)

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1.714 Se non saremo benevoli coi nostri debitori, soffriremo la stessa pena toccata a quell’uomo che non condonò cento denari al suo compagno. (Origene)

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1.713 Ecco io verrò presto, dice il Signore, e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere: perché presso di lui ci sono misericordia e ira. (Siracide)

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1.712 Non ti abbandonare alla tua passione, perché non ti strazi come un toro furioso; divorerà le tue foglie e tu perderai i tuoi frutti, sì da renderti come un legno secco.

Una passione malvagia rovina chi la possiede e lo fa oggetto di scherno per i nemici. (Siracide)

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1.711 Non far male né molto né poco, e da amico non divenire nemico,  perché un cattivo nome si attira vergogna e disprezzo; così accade al peccatore, falso nelle sue parole. (Siracide)

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1.710 Non meritare il titolo di calunniatore e non tendere insidie con la lingua, poiché la vergogna è per il ladro e una condanna severa per l’uomo falso. (Siracide)

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1.709 Nel parlare ci può essere onore o disonore; la lingua dell’uomo è la sua rovina. (Siracide)

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1.708 Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo; altrimenti mettiti la mano sulla bocca. (Siracide)

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1.707 Sii pronto nell’ascoltare, lento nel proferire una risposta. (Siracide)

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1.706 Sii costante nel tuo sentimento, e unica sia la tua parola. (Siracide)

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1.705 Non ventilare il grano a qualsiasi vento e non camminare su qualsiasi sentiero. (Siracide)

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1.704 Non confidare in ricchezze ingiuste, perché non ti gioveranno nel giorno della sventura. (Siracide)

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1.703 Non aspettare a convertirti al Signore e non rimandare di giorno in giorno,
poiché improvvisa scoppierà l’ira del Signore e al tempo del castigo sarai annientato. (Siracide)

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1.702 Non dire: «La sua misericordia è grande; mi perdonerà i molti peccati», perché presso di lui ci sono misericordia e ira, il suo sdegno si riverserà sui peccatori. (Siracide)

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1.701 Non dire: «Chi mi dominerà?», perché il Signore senza dubbio farà giustizia. (Siracide)